La mia macchina è antecedente alla Direttiva macchine, devo certificarla CE?

Le macchine si possono classificare in più categorie in base a quando esse sono state costruite:

• Macchine vecchie: antecedenti al 1996 
• Macchine non più nuove: costruite tra il 1996 e il 2010
• Macchine nuove: costruite dopo il 2010 secondo la Direttiva macchine 2006/42/CE
• La direttiva Macchine è stata recepita, nel nostro paese, con D.Lgs 17 del 27 gennaio 2012, entrata in vigore il 6 Marzo 2010 ed è in vigore tutt’oggi. Sarà sostituita dal Nuovo Regolamento Macchine che entrerà in vigore nel 2027.

La direttiva Macchine descrive tutte le caratteristiche sulla sicurezza delle attrezzature e delle macchine (la cui classificazione viene esplicata dalla direttiva stessa) che devono essere messe in atto prima dell’immissione sul mercato.

I costruttori sono tenuti a rispettare e a seguire attentamente la direttiva per essere “in regola” e a fornire anche tutta la documentazione tecnica richiesta della macchina a norma di legge.

La Direttiva macchine prevede che una macchina (a differenza di una quasi-macchina) venga Certificata CE ai fini di dichiarare che essa rispetti tutti i requisiti sulla sicurezza richiesti dalle direttive UE applicabili, per la sicurezza degli operatori stessi.

Dopo la certificazione la targhetta CE deve essere apposta sulla macchina dal fabbricante o da un legale rappresentante avente sede nell’Unione Europea o comunque da chi immette il prodotto sul mercato comunitario (importatore).

Oltre alla direttiva macchine, che possiamo definire la direttiva “mamma” di tutte le macchine, ogni macchina ha le sue norme specifiche, a seconda della tipologia, uso e addirittura in base all’ambiente in cui essa sarà installata.

È bene quindi che i produttori, già dalla progettazione, abbiano una profonda conoscenza delle normative specifiche, tenendo già in considerazione le misure di sicurezza da adottare per eliminare o comunque ridurre i possibili rischi sulla sicurezza.

A tal proposito, per una corretta certificazione e per stilare il fascicolo tecnico, è obbligatorio effettuare l’analisi dei rischi, attua appunto ad identificare i rischi residui (cioè i pericoli della macchina che non è stato possibile eliminare) e aiutare il produttore di ridurli il più possibile, attraverso l’inserimento di ripari, micro, sicurezze, ecc…

Oltre al fascicolo tecnico (che viene richiesto solo al momento di eventuali incidenti ma è bene prepararlo da subito) la Direttiva Macchine richiede un manuale d’uso e manutenzione con tutte le informazioni sul funzionamento, i dati tecnici e le istruzioni per l’uso e la manutenzione della macchina durante tutta la sua vita.

Tutta la documentazione della macchina dovrà inoltre essere fornita nella lingua del paese in cui si andrà a vendere la macchina.

Solo  dopo queste procedure la macchina può essere immessa in sicurezza sul mercato con certificazione CE.

Ok, fino a qui tutto chiaro, la macchina appena prodotta è stata progettata, certificata e ora lavora in sicurezza … ma come ci comportiamo se una macchina è stata immessa sul mercato prima della Direttiva Macchine quindi non abbiamo una certificazione CE?

Non è difficile trovare una macchina antecedente all’entrata in vigore della Direttiva Macchine  sul mercato e per adeguarla elle normative ci sono due strade percorribili:

1. Certificare la macchina CE – questa operazione spesso è inattuabile in quanto, essendo una macchina vecchia, è impossibile reperire tutti i disegni e la documentazione inerente alla fase costruttiva della macchina stessa;
2. Fare affidamento all’allegato V del D.Lgs. 81/08 “Requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, o messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente alla data della loro emanazione” che descrive tutti i requisiti di sicurezza a cui la macchina si deve adeguare in assenza di marcatura CE. L’articolo 72, comma 1 del D.lgs 81/08 specifica gli obblighi dei noleggiatori e dei concedenti in uso, specificando che chiunque noleggi macchine, attrezzature o impianti deve effettuare l’analisi dei rischi e accertarsi di seguire le normative vigenti sulla sicurezza. Se necessario la macchina dovrà essere quindi modificata installandovi le protezioni e le sicurezze richieste.
3. Per l’analisi dei rischi è sempre bene rivolgersi ad un tecnico specializzato il quale rilascerà un’attestazione di conformità (DIRI). Eventuali rischi residui andranno accuratamente specificati nel manuale d’uso e manutenzione che, anche in questo caso, deve obbligatoriamente allegato alla macchina.

Nonostante le macchine vecchie possano essere comunque rese operative in sicurezza esse possono essere vendute, anche se hanno l’attestazione di conformità, unicamente nel mercato Italiano.

I nostri tecnici sono sempre a tua completa disposizione per un’eventuale consulenza, contattaci ora.

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